Profilo storico di AREA
L’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa nasce dalla trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in una unica Azienda, nel quadro di una generale revisione della normativa in materia di edilizia residenziale pubblica, in base alle competenze esclusive che la riforma del Titolo V della nostra Costituzione affida alle Regioni.
La descrizione relativa al primo intervento di edilizia popolare attuato in Sardegna, quello di Campu Carreras a Cagliari, rappresenta in modo esemplare il ruolo che l’attività di questo tipo di Enti ha svolto nel processo di formazione delle città sarde contemporanee. L’edilizia residenziale pubblica ha infatti costituito il primo e più importante strumento di gestione attiva dello sviluppo urbano da parte della pubblica amministrazione. Un’azione di stimolo del sistema economico che con i propri interventi costruttivi ed investimenti economici rappresenta l’altra faccia di una politica di governo del territorio altrimenti ridotta a un sistema di regole e vincoli. In questo modo l’intervento pubblico ha disegnato, tra luci ed ombre, il volto delle nostre città con una incisività – basti citare il caso di Carbonia- decisamente maggiore rispetto ad altre regioni d’Italia.
Non si trattava di costruire semplici abitazioni, ma vere e proprie ‘parti di città’, quartieri completi o, addirittura, intere città, dotate di ogni organo e funzione. Discorso che riguarda naturalmente anche Sassari, Nuoro, Oristano, Carbonia o gli oltre trecento altri centri dell’Isola che da allora da oggi, nell’arco di oltre un secolo, sono stati sede di una realizzazione di edilizia residenziale pubblica (ERP). I tre Istituti autonomi per le case popolari più antichi (Cagliari, Sassari e Nuoro) hanno dato vita nel tempo a nuove realtà territoriali autonome, come nel caso di Oristano (1980), a seguito della creazione della nuova Provincia.
In un oltre un secolo di attività edilizia, dai capoluoghi e dai centri a maggiore tensione abitativa gli interventi costruttivi si sono diffusi in modo capillare sul territorio, arrivando a coprire 327 comuni sui 377 comuni presenti complessivamente nell’Isola, con un grado di copertura territoriale che sfiora il 90% (86,34%)
Oggi l’intera eredità dei vecchi Istituti autonomi è raccolta in un’unica realtà istituzionale.